Condominio

Superbonus nei condomìni, lavori gratis anche con un Taeg bancario al 6,6%

Sono 43 i documenti richiesti dalla banca da inizio a fine lavori perché un condominio riceva i soldi necessari per pagare i lavori

immagine non disponibile

di Enrico Bronzo

La lunga lista di documenti richiesta dalle banche per la cessione del credito nell’ambito del superbonus potrebbe scoraggiare il più valido degli amministratori di condominio.
Lo stesso, quindi, potrebbe cambiare strategia e cercare un’azienda di costruzione, strutturata come general contractor, in grado di sostituire la banca. Ma in circolazione di aziende con queste caratteristiche ce ne sono poche e possono accordarsi solo per un numero limitato di cantieri.

Per cui la banca potrebbe essere l’unica strada per cedere il credito, via per altro di livello e addirittura remunerata (per esempio Unicredit, prima tra le big a offrire un prodotto per privati e condomini, rimborsa 102 euro rispetto ai 110 del bonus statale).

Ecco quindi i documenti che la banca chiede agli amministratori di condominio, i quali dovranno aprire un conto, senza spese, presso lo stesso istituto. A fine lavori verrà chiuso.

Documenti sui requisiti soggettivi

L’amministratore di condominio dovrà fornire le informazioni seguenti tramite certificazione dei registri immobiliari o altra documentazione come il regolamento condominiale o in alternativa, con il via libera della banca, una propria relazione.

Quindi l’amministratore dovrà informare la banca su:
1) il numero delle unità immobiliari del condòminio;
2) l’assenza di un unico titolare di tutte le unità immobiliari costituenti l'edificio;
3) il numero delle unità immobiliari di categoria catastale A/1, A/8, A/9;
4) le quote millesimali relative alle unità immobiliari di categoria catastale A/1, A/8, A/9;
5) la superficie totale dell’edificio;

Inoltre:
6) l’amministratore (o in caso di minicondomini senza amministratore del condomino designato) deve produrre una dichiarazione sostitutiva in cui attesti la superficie totale delle unità immobiliari destinate a residenza. E anche:

7) il riparto delle spese con separata indicazione della quota parte attribuibile ai condomini con dichiarazione da parte dei condomini circa la volontà di cedere il credito alla banca (se non risultante dalla delibera assembleare validamente resa);
8) una dichiarazione sostitutiva d’atto notorio con la quale si impegna a ottenere e produrre a richiesta tutta la documentazione necessaria ai fini del trasferimento del credito di imposta come previsto dal decreto Rilancio articolo 121;
9) il titolo abilitativo edilizio (se previsto) o l’autocertificazione inizio/fine lavori. Ad esempio, abilitazioni amministrative dalle quali si evince la tipologia dei lavori e la data di inizio dei lavori se previste dalla tipologia di intervento o, in assenza, autocertificazione che attesti la data di inizio e fine lavori.

Il Taeg

La banca nel caso i documenti richiesti fossero ritenuti eccessivi potrà decidere di ottenere le informazioni sulla base di una semplice dichiarazione del cliente da documentare/validare successivamente. Banca - prendiamo a titolo di esempio ancora Unicredit - che prevede un Taeg (tasso annuo effettivo globale, il dato reale che indica quanto si paga di interessi su un finanziamento) del 6,57% per i condomini contro il 2,79% per i privati.

La check list dell’immobile

Entriamo ora invece nel merito dei documenti tecnici necessari per isolare termicamente l'abitazione (per sostituire la caldaia la lista cambia), uno dei due principali interventi agevolati per rendere i condòmini efficienti da un punto di vista energetico, introdotti dal decreto Rilancio. Se quindi l'intervento in vista è un intervento di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali o inclinate che interessano l'involucro dell'edificio con un'incidenza superiore al 25%, ecco cosa bisogna fornire alla banca.

I documenti iniziali

10) Dati proprietà (carte identità e codici fiscali) + i dati dell’amministratore;
11) delibera dell'assemblea del condominio validamente resa;
12) autodichiarazioni dei singoli condòmini che attestino se ha usufruito di bonus per interventi simili negli ultimi 10 anni, specificando dettaglio (il requisito in verità è stato presente nella bozza del decreto Requisiti del ministero dello Sviluppo economico poi è stato tolto);
13) visure catastali di tutte le unità immobiliari;
14) la certificazione energetica Ape (Attestato di prestazione energetica) stato iniziale;
15) analisi preventiva e fattibilità per il salto delle due classi energetiche;
16) relazione tecnica ai sensi della legge 10/91;
17) dichiarazione di conformità edilizia e urbanistica;
18) pratica edilizia;
19) prospetti in dwg;
20) preventivi e/o computi metrici;
21) dati e trasmittanza serramenti sostituiti;
22) documentazione fotografica intervento;
23) certificazioni serramenti nuovi;
24) dati e certificati nuovi oscuranti;
25) schede tecniche materiali acquistati e dichiarazione di corretta posa;
26) progetto esecutivo;
27) la polizza assicurativa del tecnico asseverante

I documenti nei Sal (stato avanzamento lavori)

28) comunicazione di inizio lavori;
29) preventivi e/o computi metrici;
30) fatture Sal e computi metrici quantità realizzate al Sal;
31) documentazione fotografica a Sal;
32) asseverazione modulo allegato 2 comma 13 articolo 119 DL 34/20;
33) scheda descrittiva dell'intervento;
34) ricevuta informatica con il codice identificativo della domanda

I documenti finali

35) Preventivi e/o computi metrici;
36) dichiarazione di fine lavori;
37) l’Ape dello stato finale;
38) le fatture e i computi metrici delle quantità realizzate;
39) la documentazione fotografica a fine lavori;
40) l’asseverazione tramite il modulo allegato 1 comma 13 dell’articolo 119 Dl 34/20;
41) la segnalazione certificata di agibilità;
42) la scheda descrittiva dell'intervento;
43) la ricevuta informatica con il codice identificativo della domanda.

Sono quindi 43 i documenti richiesti dalla banca da inizio a fine lavori perché un condominio riceva i soldi necessari per pagare gli stessi lavori.

Alla fine di tutto, oltre ai benefici dei lavori a costo zero, ci sarà una ricompensa, un 2% (nel caso di Unicredit) che a fine lavori la banca verserà sul conto corrente, intestato al condominio, che dovrà essere aperto con la stessa banca. Un 2% lordo a cui andranno tolti gli interessi per le anticipazioni di pagamento che la banca esegue per pagare i vari professionisti e i lavori edili: dalle simulazioni effettuate dovrebbe resterà all’incirca un 1 per cento.


Per saperne di piùRiproduzione riservata ©