Condominio

Abbattimento alberi condominiali ed immissioni in condominio tra i temi delle pronunce della settimana

Il punto sulle sentenze di legittimità e merito più interessanti degli ultimi sette giorni

di Antonio Scarpa

In Diritto e pratica condominiale 23 marzo 2023, è stato pubblicato il commento di D. Folli, Abbattimento piante in cortile condominiale: modifica o innovazione?, inerente all'ordinanza della Cassazione 6136 del 2023. Per la Suprema corte, una deliberazione assembleare che dispone l'abbattimento di alberi condominiali pericolanti rientra fra gli interventi di manutenzione delle cose comuni e non è innovazione agli effetti dell'articolo 1120 Codice civile. Ora, può dirsi che, ai fini delle relative maggioranze e dei limiti di legittimità dell'intervento, deve considerarsi atto di straordinaria manutenzione quello diretto a ripristinare la funzionalità del bene comune, senza alcuna modifica sostanziale e funzionale dello stesso. Appare quindi difficile sostenere che l'abbattimento di cose condominiali, peraltro al fine di eliminarle, e non di sostituirle, non incida sulla struttura essenziale delle cose comuni e sulla loro precipua funzione, importando una modificazione materiale che costituisce, perciò, vera e propria innovazione, soggetta, come tale, alle regole dettate dall’articolo 1120 Codice civile.

In Diritto e pratica condominiale 22 marzo 2023, può leggersi l'intervento di G. Martino, Il risarcimento del danno da immissioni intollerabili provenienti da un condominio: onere probatorio e valutazione equitativa del pregiudizio, a proposito dell'ordinanza della Cassazione 7466 del 2023. La pronuncia ribadisce che la disciplina relativa alle immissioni moleste provenienti dal fondo vicino, dettata dall’articolo 844 Codice civile, ed il limite della tutela inibitoria alle immissioni che superano la normale tollerabilità, trovano applicazione anche nei rapporti di condominio, tra parti di proprietà esclusiva o tra parte di proprietà esclusiva e parte di proprietà comune, fermo restando che l’azione reale esperita dal danneggiato per l’accertamento dell’illegittimità delle immissioni e per la realizzazione delle modifiche strutturali necessarie al fine di far cessare le stesse, come l'azione per la responsabilità aquiliana prevista dall’articolo 2043 Codice civile nonché di risarcimento del danno in forma specifica ex articolo 2058 Codice civile, devono essere proposte nei confronti del proprietario del bene (individuale o comune) da cui tali immissioni provengono.

M. Ginesi, Amministratore, requisiti ex art. 71-bis disposizioni attuative Codice civile e rappresentanza, in Diritto e pratica condominiale 20 marzo 2023, evidenzia i contenuti di una recente decisione del Tribunale di Monza. Sulla sorte dell'attività gestoria compiuta dall'amministratore mancante dei connotati legali di onorabilità e professionalità imposti dell'articolo 71-bis disposizioni attuative Codice civile , di recente, C. Belli, L’assenza dei requisiti di formazione dell'amministratore condominiale: rimedi e validità degli atti di gestione compiuti, in Diritto e pratica condominiale 2 dicembre 2022; A. Scarpa, La nullità del contratto con amministratore privo dei requisiti ex articolo 71-bis disposizioni attuative Codice civile, in Diritto e pratica condominiale 9 marzo 2023. In giurisprudenza, Cassazione 19 marzo 2019, numero 7699.

O. Rotolo, Responsabilità per le infiltrazioni di acque nere provenienti dalla condotta fognaria. Autorità comunale o condominio?, in Diritto e pratica condominiale 21 marzo 2023, ha annotato una recente sentenza del Consiglio di Stato in tema di ripristino di un tratto fognario e conflitto fra amministrazione municipale e condominio. La regola è che gli impianti fognari, da chiunque realizzati, una volta inseriti nel sistema delle fognature comunali, rientrano nella sfera di controllo dell’ente pubblico che, come custode, risponde, ai sensi dell’articolo 2051 Codice civile, dei danni eziologicamente collegati alla cosa, salva la prova del fortuito.

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