Come un vedovo dichiara i canoni della ex portineria
Il diritto di abitazione riguarda l’utilizzo dell’unità immobiliare per le esigenze personali del titolare e della propria famiglia, ma non si estende ad altre prerogative
Mia moglie è morta nel 2023, lasciando me (marito) e mia figlia (minore) come eredi. La proprietà della casa era condivisa per pari quote tra me e mia moglie. Ho presentato la dichiarazione di successione e, nel modello 730/2024, ho dichiarato la casa (essendo abitazione principale) al 100 per cento, detenendo il diritto di abitazione come coniuge superstite (catastalmente, io la possiedo al 75 per cento e mia figlia al 25 per cento). Nel condominio abbiamo dato in locazione l’alloggio dell’ex portiere. Riguardo al reddito derivante dalla locazione, e suddiviso tra i condòmini, per i giorni del 2023 successivi alla morte di mia moglie, devo dichiarare - come per l’abitazione principale - l’intera quota di reddito di sua competenza oppure devo seguire le regole catastali e dichiarare il 50 per cento (già di mia competenza) e il 25 per cento come asse ereditario? L’amministratore ha inviato la dichiarazione del reddito derivante da tale locazione a nome mio (per il 50 per cento) e di mia moglie (per il restante 50 per cento).
Per effetto della caduta in successione della casa che costituiva la dimora familiare, al coniuge superstite compete, a norma dell’articolo 540 del Codice civile, il diritto di abitazione su di essa. Il diritto di abitazione, tuttavia, riguarda l’utilizzo dell’unità immobiliare per le esigenze personali del titolare e della propria famiglia, ma non si estende ad...