Controllo della qualità dell'acqua, oneri e sanzioni per proprietari e amministratori di condominio
Richiesta Appc agli enti gestori e ad Arera: effettuino la procedura di controllo, anche riaddebitandone i costi all’utente finale che, per economia di scala, sarebbero infinitamente più bassi
Il 23 febbraio 2023 è entrato in vigore il Decreto legislativo 18. La norma è diretta a disciplinare la qualità delle acque destinate al consumo umano. Gli obbiettivi così come indicati al comma 2 dell'articolo 1 sono « la protezione della salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, assicurando che le acque siano salubri e pulite, nonché il miglioramento dell'accesso alle acque destinate al consumo umano».
Sono quindi scattati per amministratori di condominio e proprietari gli obblighi attuativi e le sanzioni per gli inadempimenti che vanno sino a 30 mila euro.Come sempre succede quando vengano emanate norme sulla sicurezza poco chiare e complesse arrivano sul mercato soggetti che si offrono di sollevare l'utente finale dalle incombenze burocratiche e dalle responsabilità. Il tutto ovviamente non a costi modesti e spesso con contratti vessatori.Si precisa che le responsabilità e le sanzioni restano comunque a carico dell'utente finale anche se ha delegato a terzi l'adempimento degli obblighi.
Appc ritiene che l'osservanza degli obblighi normativi, anche per quanto previsto per il proprietario o l'amministratore di condominio, possa essere (meglio) gestito dall'ente che eroga l'acqua.Infatti dovendo comunque il gestore dell'acquedotto, come previsto dalla norma, adempiere ai controlli della qualità dell'acqua al punto di consegna una ulteriore verifica sul tratto di tubazione che serve l'utente finale avrebbe, per economia di scale, un costo molto inferiore a quello oggi chiesto dalle società che effettuano i controlli. Le analisi in alcuni contratti esaminati da Appc supera il costo di 100 euro ad utenza per anno. Nella comunicazione inviata da Appc (Associazione piccoli proprietari case) agli enti gestori (tramite le sedi locali) e ad Arera (clicca qui per prenderne visione ) si chiede che essi assumano l'onere degli adempimenti normativi non essendo pregiudizialmente contrari a far sostenere una parte del costo anche sulla utenza finale.