L’indennità di avviamento è dovuta solo quando si rompe l’equilibrio economico e sociale per effetto della cessata locazione
Al barista che ha sublocato degli spazi all’interno di un centro medico, non spetta l’indennità di avviamento in caso di risoluzione anticipata del contratto di sublocazione. L’esercizio, infatti, non richiama clientela in favore del centro medico che lo “ospita”. Semmai, è proprio il caffè a godere di un maggior afflusso di avventori grazie al movimento creato dal centro sanitario. Lo puntualizza il Tribunale di Padova con sentenza 1231 del 16 giugno 2023.
La vicenda processuale
Ad aprire lo scontro, è una Spa operante...