Per contenere i consumi temperatura pianificabile per fasce orarie
Regolare le valvole termostatiche, ridurre gli spifferi d’aria dei vecchi serramenti, applicare dietro i caloriferi lastre termoriflettenti. Le soluzioni casalinghe per sopperire al minor numero di ore di accensione dei termosofoni sono varie, ma ci sono impianti che non saranno soggetti a restrizioni.
Entro settembre avrebbe dovuto essere emanato, secondo il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale, la modifica della regolamentazione della temperatura e dell’orario di accensione invernale contenuta nel Dpr 74/2013. La modifica limita però esclusivamente la temperatura di esercizio degli impianti - articolo 3, comma 1 - a 19 gradi con un grado di tolleranza e i limiti di esercizio degli impianti, le ore delle varie zone climatiche - articolo 4, comma 2 - e lascia inalterato il resto.
I sindaci cioè hanno sempre la facoltà di ampliare e ridurre, «a fronte di comprovate esigenze», i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di attivazione degli impianti. I proprietari degli impianti, se il Dm della Transizione ecologica non subirà modifiche, conserveranno la possibilità - articolo 4, comma 3 - di attivare gli impianti «solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l'esercizio» con una durata giornaliera pari alla metà dell’orario previsto dalla zona climatica, indipendentemente dall’ordinanza del sindaco, sotto la responsabilità dell’amministratore di condominio e del manutentore dell’impianto.
Nessuna modifica poi è prevista all’articolo 5 del Dpr 74/2013, ove sono definite le esclusioni dalle limitazioni di orario di funzionamento. Rilevante che, secondo la lettera “f” del medesimo articolo, siano esclusi dalle limitazioni gli «impianti termici al servizio di più unità immobiliari» in cui sia installato e funzionante, in ogni singola unità immobiliare, un sistema di contabilizzazione del calore e un sistema di termoregolazione della temperatura ambiente dell’unità immobiliare stessa dotato di un programmatore che consenta la regolazione almeno su due livelli di detta temperatura nell’arco delle 24 ore». Basta così che l’impianto sia dotato, oltre che della contabilizzazione condominiale, di una centralina di comando delle valvole motorizzate telecomandate per la regolazione perché possa funzionare senza limitazioni di orario. È certamente utile per contenere i consumi che tutti gli utenti si dotino di tale sistema “domotico” di regolazione, che permette anche la regolazione, su più livelli, giorno per giorno, ora per ora, anche a distanza con il telefonino delle temperature e in molto più semplice della manipolazione continua delle termovalvole. Il costo delle apparecchiature è contenuto, con detrazione del 50 per cento.