Per il distacco dall’impianto idrico centralizzato va tenuto in conto anche l’eventuale danno al decoro
Nel caso trattato si sarebbero dovute installare nuove tubature su parte dell'edificio intervenendo anche sull’aspetto architettonico
Un condòmino rappresentava all'amministratore la propria volontà di distaccarsi dall'impianto idrico centralizzato e dall'autoclave condominiale. Presentava un progetto di distacco che attestava l'assenza di pregiudizio per il condominio. L'assemblea condominiale respingeva la richiesta. Di conseguenza, il condomino ricorreva innanzi al Tribunale di Livorno chiedendo la nullità della delibera condominiale che gli aveva vietato il distacco dall'impianto idrico, evidenziando che tale divieto era lesivo di un proprio diritto soggettivo.
La posizione del condominio
Il condominio si costituiva in giudizio sottolineando che anche per il distacco dall'impianto idrico come per l'impianto di riscaldamento, il condòmino è tenuto a fornire la prova che dal suo distacco non derivano notevoli squilibri all'impianto o aggravi di spesa. Tale prova deve essere supportata da documentazione tecnica. Diversamente il condòmino aveva solo inviato una relazione nella quale indicava semplicemente la volontà di approvvigionare la propria unità immobiliare in modo differente da quello in essere, con una cisterna per acqua potabile posizionata all'interno del giardino di pertinenza, oppure con un nuovo allacciamento con relativo contatore esclusivo da richiedere all'ente preposto.
I disagi arrecati a causa del distacco
La richiesta di distacco sottoposta all'assemblea ipotizzava un nuovo allacciamento con relativo contatore esclusivo, da richiedere all'ente preposto.Tale soluzione è stata tecnicamente esclusa dal gestore del servizio idrico, per il ridotto dimensionamento della conduttura idrica principale. Difatti, durante il periodo estivo vi è una carenza di acqua diffusa in tutta la zona e di conseguenza è da escludere tale modalità di distacco.Successivamente alla delibera condominiale, il condòmino trasmetteva una diversa proposta di distacco, che però non è mai stata sottoposta all'assemblea.
Tale nuova proposta prevede l'installazione di un contatore autonomo a valle del contatore condominiale, prima dell'autoclave comune. Dovendo quindi creare nuove tubature da posizionarsi in parte su beni condominiali.Tale nuova soluzione, diversa ed alternativa, rispetto a quella esaminata dall'assemblea condominiale, dovrebbe comunque essere sottoposta all'assemblea. Il Tribunale però osserva che la nuova soluzione non comporta il distacco dell'impianto idrico condominiale ma, la sua modifica, poichè si tratta di interventi comunque eseguiti a valle del contatore unico condominiale, su tubazioni e porzioni di edificio condominiale.
Conclusioni
Tuttavia, il Tribunale di Livorno con la sentenza 208 pubblicata il 7 marzo 2022, rigetta la domanda proposta dal condòmino. La richiesta di distacco dall'impianto idrico centralizzato, compresa quella dall'autoclave, potrebbe comportare l'installazione di nuove tubature da posizionare su parte dell'edificio, andando quindi ad incidere sul decoro architettonico e sull'estetica del palazzo. Pertanto, dalla richiesta di distacco, bisogna esaminare oltre alla problematica dei notevoli squilibri all'impianto o aggravi di spesa anche quella dell'estetica condominiale.