Condominio

Riforma del condominio, quali sono le nuove norme per prevenire le liti

Nella proposta di legge presentata in Parlamento obbligo di revisione dei bilanci e maggiore tracciabilità dei pagamenti. Confedilizia, però, solleva dei dubbi

di Annarita D'Ambrosio

Dall’articolo 1118 in materia di diritti dei partecipanti sulle cose comuni agli articoli 1130 e 1135 del Codice civile, fino alle disposizioni di attuazione del Codice in materia condominiale, il progetto di legge 2692/2025, prima firmataria Elisabetta Gardini, si pone due obiettivi che l’onorevole Fdi precisa subito: «Prevenire i contenziosi e adeguare la normativa italiana alla gestione del patrimonio immobiliare all’estero». Il dibattito già in corso da un mese dopo le anticipazioni del Sole 24 ore, ha trovato oggi le prime risposte durante la presentazione in Parlamento, presso la Sala del Cenacolo, della proposta di legge. Presenti, oltre alla Gardini, gli onorevoli Augusta Montaruli e Marco Osnato.

«Questa proposta pone le basi per un dibattito e ora si aprirà all’ascolto delle esigenze delle associazioni di proprietari, di amministratori di condominio, degli ordini professionali» chiarisce più volta la Gardini. Registro nazionale degli amministratori, a cui è richiesta la laurea anche breve e una polizza assicurativa. Pagamenti delle quote solo tracciati, certificazione dei rendiconti e della sicurezza del fabbricato, lotta alla morosità sono tra gli interventi esposti dagli esperti del Comitato tecnico che da due anni lavorano ai correttivi.

La morosità

Tema morosità caro all’onorevole Augusta Montaruli che ha fatto riferimento alla sua proposta presentata nel 2023 e che impone agli erogatori di servizi essenziali l’obbligo di segnalare sia all’amministratore condominiale sia poi ai singoli residenti l’accumulo di debiti che superano i 10.000 euro. «La tutela di chi paga deve essere la priorità», ha detto.

L’amministratore

Nel testo la certezza della durata dell’incarico annuale del professionista, rinnovabile di anno in anno salvo diversa delibera di revoca e passaggio di consegne tra amministratori entro 30 giorni dalla cessazione dell’incarico con presentazione, entro 60 giorni, di un rendiconto infrannuale.

In quest’ambito, si suggerisce la verifica e certificazione preliminare del rendiconto rispetto alla presentazione in assemblea da parte di un revisore, obbligatorio se i condòmini sono più di 20, soglia destinata probabilmente a salire. Da ridefinire anche le modalità di costituzione del fondo speciale da costituire prima dell’avvio dei lavori straordinari. Nel testo previsto l’aumento poi da 15 a 20 delle ore annuali di aggiornamento professionale.

Le voci delle associazioni

Nella Sala del Cenacolo tanti operatori presenti, ancor più quelli che hanno seguito il dibattito via streaming. E se il presidente della Commissione Finanze della Camera Marco Osnato ribadisce che si ascolterà la voce di tutti, certi che «quando si parla di garantire la sicurezza e migliorare la trasparenza contabile deve parlarsi di investimenti piuttosto che di aumenti di costi», ci sarà da conciliare le proposte con i tanti dubbi sollevati dai proprietari di immobili.

A partire da Confedilizia, dalla quale è arrivato un «no alla serie di obblighi che verrebbero introdotti in materia di sicurezza, di contabilità, di svolgimento dell’attività di amministratore». Obblighi che una nota congiunta con Coram-Coordinamento registri amministratori condominiali definisce inutili e costosi, destinati a tradursi in una limitazione della sovranità dell’assemblea chiamata a ratificare l’operato di professionisti e società di consulenza esterne.

In sala sono intervenute Uppi, Appc, Abinconf, per gli amministratori di condominio presenti Anammi, Unai e Anaci, il cui presidente nazionale Francesco Burrelli ha dato piena disponibilità al confronto, sottolineando l’importanza della formazione e dei controlli sui corsi abilitanti e di aggiornamento. Sarà un lavoro corale, ha chiosato la Gardini al termine, un lavoro a cui sono chiamati a partecipare gli ordini professionali e a cui darà il suo contributo anche il Notariato che sollecita la trascrizione dei regolamenti condominiali.

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