Nato con l’intento di incentivare il superamento l’eliminazione di barriere architettoniche in un arco temporale di quattro anni (dal 2022 al 2025), con detraibilità accelerata (cinque anni) e piena possibilità di sconto in fattura o cessione del credito, nel tempo il bonus barriere architettoniche ha subito limitazioni su molti fronti. Con l’arrivo del 2025, ultimo anno (almeno per ora) di accesso all’agevolazione, è utile esaminare le regole attuali di applicazione.
L’agevolazione
Il bonus, previsto dall’art. 119-ter del D.L. 34/2020, è riservato agli interventi direttamente finalizzati al superamento ed all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti.
Spetta in misura pari al 75% e può essere detratto:
- in cinque quote annuali di pari importo per le spese sostenute dal 2022 al 2023;
- in dieci quote annuali per le spese sostenute nel 2024 e nel 2025 (art. 4-bis, comma 4, D.L. 39/2024).
Trattandosi di una detrazione dall’imposta lorda, coloro che possiedono esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o ad imposta sostitutiva non possono recuperarla.
In merito al destino dell’agevolazione in caso di cessione dell’immobile su...
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