Convocazione dell’assemblea e impugnazione di una delibera: i termini da rispettare
Per verificare la regolarità degli avvisi di convocazione o capire se è possibile impugnare un deliberato, occhio a scadenze e deroghe
A cura di Smart24 Condominio
Sulla prima domanda, devo dirle che la convocazione l'ha ricevuta in tempo utile, perché i 5 giorni non devono essere quelli “liberi”, che intercorrono fra le due date (il giorno di arrivo e quello della riunione) entrambe da non computare. Quando la legge ha voluto intendere giorni “liberi” lo ha espressamente detto (ad esempio, per l'intervallo fra il giorno di notifica della citazione e quello dell'udienza di comparizione, articoli 163-bis e 318 del Codice di procedura civile). Per la materia condominiale nulla viene precisato, e quindi si applica la regola generale del Codice suddetto (articolo 155; per tutti: Cassazione, 18365/2021) che prescrive di escludere solo il giorno iniziale, cioè nel caso da lei fatto l'8 agosto in cui è giunto l'avviso. Poiché tra questo e la data dell'assemblea (che invece va computata) ci sono 5 giorni, la convocazione è regolare.
L'altra domanda, invece, riguarda il termine di 30 giorni per l'impugnazione, che decorre dalla data dell'assemblea per i presenti (contrari o astenuti) e dal giorno del ricevimento del verbale per gli assenti. In effetti, in estate c'è la sospensione feriale dei termini giudiziali dal 1° al 31 agosto (articolo 16 del Decreto legislativo numero 132/2014) che, per decisione della Corte Costituzionale (sentenza numero 49/1990), si applica anche al termine per l'impugnazione delle delibere condominiali. Quindi, nel caso suo dell'assemblea tenuta il 13 agosto, i suddetti 30 giorni (per i presenti alla seduta) cominciano a decorrere dal 1° settembre; se invece, poniamo, l'assemblea si fosse tenuta il 10 luglio, il termine comincia a decorrere da questa data ma i 30 giorni scadono (saltando tutto agosto) il 9 settembre.
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