Tra doveri e discrezionalità della pubblica amministrazione, l’analisi dei più recenti, contrastanti, arresti giurisprudenziali evidenzia la complessità della materia.
L’ormai nota vicenda conosciuta ai più come il “caso Milano”, che ha determinato l’intervento della Procura della Repubblica al fine di accertare le eventuali responsabilità penali per gli interventi di demo-ricostruzione, con conversione di spazi produttivi dismessi in edifici in elevazione, anche di altezza ben superiore ai 25 metri, avvenuti:
- in assenza di pianificazione attuativa, ossia senza l’assunzione di misure adeguate per il rafforzamento delle dotazioni urbanistiche territoriali essenziali;
- e, non di rado, a seguito della presentazione della sola segnalazione certificata d’inizio attività (SCIA), beneficiando – per questo - di importanti agevolazioni, consistenti, per i volumi in sostituzione, in una rilevante riduzione dei contributi edificatori dovuti;
si è, di recente, arricchita di un ulteriore capitolo di matrice prettamente giurisprudenziale, che ha evidenziato, qualora ve ne fosse bisogno, quali e quante...
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