L’estetica urbana assurge a bene giuridico collettivo. Con la sentenza n. 105/2025, la Corte costituzionale rigetta i dubbi di legittimità sollevati dal Tribunale di Firenze sull’art. 639 cod. pen., riaffermando la rilevanza penale dell’imbrattamento di cose altrui.
Il caso concreto e le censure sollevate dal Tribunale di Firenze
La vicenda trae origine da un procedimento penale a carico di un soggetto accusato di aver imbrattato con escrementi porta, muri e pavimenti di un condominio situato nella periferia di un comune toscano.
Il Tribunale di Firenze, ritenendo eccessiva la previsione sanzionatoria dell’art. 639 cod. pen., ha sollevato questione di legittimità costituzionale in riferimento agli artt. 3 e 27, comma 3, della Costituzione. Secondo il giudice a quo, la norma incriminatrice sarebbe sproporzionata rispetto all...
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